Mosaico di stili di Sangiovese: le rocche di Romagna

Un nuovo elemento identificativo dei Sangiovese di qualità del territorio romagnolo

Un mosaico di Sangiovese: il Consorzio Vini di Romagna ha ufficialmente presentato “Rocche di Romagna”, il nuovo marchio collettivo europeo che identifica i Romagna Sangiovese prodotti nelle 16 aree della Romagna, definite sottozone dal disciplinare – Serra, Brisighella, Marzeno, Modigliana, Oriolo, Castrocaro, Predappio, Meldola, Bertinoro, Cesena, Mercato Saraceno, Longiano, Imola, Coriano, San Clemente e Verucchio.

La presentazione si è svolta lunedì 19 settembre nella splendida location della Rocca delle Caminate, ha visto la presenza delle istituzioni regionali e dei comuni del territorio, con la giornalista del vino americana Kerin O’Keefe in qualità di ospite speciale. Al termine, la molto attesa degustazione dei Sangiovese delle Rocche nella terrazza panoramica, la cui visuale spazia sui territori delle 16 Sottozone, dalle colline fino al mare.

Presente anche il titolare della Cantina Celli, Mauro Sirri, che ha presentato in assaggio il vino portabandiera del territorio di Bertinoro Bron&Ruseval Sangiovese Riserva Bertinoro. I vini di qualità del territorio avranno una fascetta distintiva con il logo Rocche di Romagna, distribuita dal Consorzio dopo verifica qualitativa.

«L’obiettivo del marchio Rocche di Romagna è dare un impulso alla conoscenza dell’identità molteplice del Sangiovese nella nostra area e stimolare curiosità per le produzioni di Sottozona, che sono in assoluto quelle dall’impronta più fortemente territoriale – afferma Ruenza Santandrea, Presidente del Consorzio Vini di Romagna –. Vogliamo incentivare il consumatore così come i consociati alla ricerca di espressioni sempre più autentiche del Sangiovese, formidabile interprete dei suoli in cui cresce.»

Il nome e il simbolo

Rocche di Romagna: un nome, e un logo, che vogliono esprimere la territorialità più vera. Le Rocche sono elementi di territorio altamente simbolici: si tratta di edificazioni molto diffuse in Romagna, dal valore storico e iconico, presenti in molti comuni. Inoltre i mosaici, come quelli visibili nel mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, sono testimonianze artistiche della prima metà del V secolo che diventano icona del marchio Rocche di Romagna: un’unione di tessere che creano una figura, così come le sottozone del Sangiovese restituiscono di questo vino un’immagine unica seppur fatta di molteplicità.

“Il marchio darà visibilità ai Sangiovese di Romagna sui mercati internazionali – commenta Kerin O’Keefe, autrice, critico di vino e fondatrice di kerinokeefe.com – “mandando un chiaro messaggio in merito all’importanza di riconoscere le varie espressioni del territorio e mettendo in luce la serietà dei produttori.”

Si tratta di vini che portano avanti la tradizione romagnola della vinificazione del Sangiovese in purezza – a differenza della maniera toscana, che lo vede più spesso in uvaggi o tagli con altri vini: l’uso della menzione di sottozona per i Romagna Sangiovese è riservato a vini per almeno il 95% da vitigno sangiovese. Un’eccellenza all’apice della piramide qualitativa del Romagna Sangiovese, pronta a farsi interprete dell’animo nobile e orgoglioso del territorio.